I MOSCHETTIERI CATANESI DI ROBERTA AMATO

I TRE MOSCHETTIERI IN SCENA A CATANIA

Nei quartieri popolari sei nato e nei quartieri popolari ritornerai. Come cambia l’antropologia sociale nei quartieri popolari di Catania? Con un processo di omologazione che come sempre è partenocentrico, in testa il neomelodismo e poi lo spaccio nei casermoni popolari. In mezzo ci sta il tifo calcistico, l’atavico odio per Palermo, come a segnare un territorio catanese forte di una enogastronomia accattivante e unica. Perché Catania è una buttana, bella, attraente e bugiarda, che ti prende per il culo e ti fa ritornare sempre in ginocchio sbavando per lei. E dove abita Catania? Abita nelle periferie, anzi in una grande periferia che sta pian piano gentrificando il centro storico, anche quello moderno, e da dove una regina buttana controlla tutto da una pacchiana ruota panoramica che di panoramico non ha nulla, e sembra guardare da lì, come con un binocolo, tutto lo smercio di droghe cadenzato da beffardi fuochi d’artificio.

Se la regina buttana si fa teatro prende le naturali movenze di Egle Doria, che dall’alto del suo mausoleo attoriale e corporale manovra le fila dei quartieri come fossero pupi della tradizione siciliana, anzi tre viali del figlio minore dei quartieri, Librino: Nitta, Moncada e Bummacaro che prendono forma scenica nei bravi e giovani attori: Gianmarco Arcadipane, Vincenzo Ricca e Luigi Nicotra.

Catania irredimibile? Forse sì secondo la giovane autrice Roberta Amato, assecondata dalla regia potente e visionaria di Alberto Orofino. Anche se su viale Bummacaro esiste la porta della Bellezza scorrerà sempre il “sangue catanese” di tutti i carusi di quarteri in questa ammaliante e raggiante Catania.

Scene e costumi di Vincenzo la Mendola; assistente alla regia: Gabriella Caltabiano; sarta Grazia Cassetti;

comunicazione: Stefania Bonanno; progetto grafico di Maria Grazia Marano; progetto fotografico di Santo D’Olica; segretario di compagnia: Filippo Trepepi;

organizzazione: Maria Grazia Pitronaci; amministrazione: Federica Buscemi. Produzione: Associazione culturale Madè.